lunedì 14 maggio 2012

Il bagaglio in fondo al mare


Da sempre era stato il mio punto di riferimento, la mia bussola in mezzo al mare, a lui mi ero rivolto in cerca di consigli e protezione, nelle sue mani avevo spesso affidato la mia stessa vita.
Mi faceva compagnia fin da quando ero bambino, era stato il mio sogno, il mio rifugio, la mia casa.
L’avevo cercato, inseguito, raggiunto e mai perso o abbandonato.
Mi ero lasciato incantare dalla sua incredibile bellezza ed ero stato rapito dal fuoco che lo rendeva vivo, dalla sua voce prepotente ma anche docile e rassicurante.
Era l’unico luogo in cui mi sentivo libero e prigioniero, dove i sentieri di sabbia nera sembravano non finire mai, come se potessero spingersi su in alto nel cielo e ben oltre il blu del mare che ci circondava.
Una piacevole illusione, dentro quei confini invalicabili che talvolta mi facevano gridare aiuto ma che sempre mi rassicuravano, proteggendomi da un mondo sconosciuto.
Da lui mi ero dovuto proteggere, sotto una pioggia di cenere e pietre infuocate, per trovare la salvezza, a lui mi ero affidato per trovare la via di casa.
Una dolce rassegnazione, un amore incondizionato, capace di rendermi fedele a quella roccia di lava, battuta dal vento e dal mare.
Quando fuggivo, il mio solo desiderio era ritornare.
La guerra, la fame, la carestia, le eruzioni, il maremoto, nulla era riuscito a staccare quel filo sottile e invisibile che mi teneva legato, quasi incatenato, a quella mia terra di contraddizioni.
Ero felice senza accorgermene e dopo un lungo e travagliato cammino ero fuggito, scappato, partito alla ricerca di ciò che avevo già e che in nessun altro luogo avrei potuto trovare.
Salpai su una barca di legno, poi su un piroscafo vecchio e arrugginito, quindi sulla nave più bella che fosse mai stata realizzata, portando con me tutta la mia vita, lasciando tra gli ulivi e le ginestre il mio cuore.
Tra gli sguardi della gente che non conoscevo, tra luoghi che non immaginavo potessero esistere, cercai sempre e con insistenza i colori e i profumi della mia terra, ma nulla era paragonabile a ciò che avevo lasciato.
Poi il buio, la notte, il mare nero e profondo, gelido come il ghiaccio. In quell’attimo tra la vita e la morte, il pensiero volò via verso la mia terra, come se il filo non si fosse ancora spezzato, mantenendomi a galla. Il suo calore mi riscaldò tenendomi in vita e il sogno di ritornare a casa mi ridiede speranza.
In mezzo alle onde persi tutto ciò che ero, tutto ciò che avevo portato per mantenere il ricordo di una vita spesa sotto il vulcano. Adesso ero nudo, spoglio, come se quel tragico naufragio fosse il segnale dell’inizio di una nuova vita che doveva dimenticare quella già passata.
Ben presto tra i grattacieli della città che mi accolse con tanto amore, capii che l’unico desiderio era di tornare. Avevo trovato tutto ciò che non avevo mai visto e tutte quelle comodità che non avevo mai immaginato.
Non c’era notte che non mi addormentassi cercando con lo sguardo il vulcano e non c’era mattina che non mi svegliassi sperando di essere a casa.
Cercavo il sale sulla mia pelle, il profumo dei limoni tra le mani e negli occhi infelici di Maria, il fuoco del vulcano.
Il suo richiamo era forte e prepotente come i suoi boati dopo un lungo sonno e continuava a giungere fin dall’altra parte del mondo come un messaggio d’amore e di pace.
Capii che era inutile resistere, ero nato dove desideravo vivere la mia esistenza, dove le mie radici erano radicate nel terreno e si nutrivano di quella sabbia nera.
Ero partito pensando di averlo abbandonato e tradito, ma Iddu mi stava ancora aspettando, non si era dimenticato di me, né io di lui.
La via del ritorno fu una dolce scia bianca che colorava il mare, un filo di ricordi che si riavvolgeva donandomi emozioni che da qualche tempo si erano sopite.
Una lunga attesa. Poi un puntino s’illuminò di rosso lungo la linea dell’orizzonte e incendiò l’alba del mio ritorno a casa, proprio come l’avevo sognato.
Racconto tratto da: Il bagaglio in fondo al mare Stromboli-New-York il sogno naufragato di Fabio Famularo "Edizione Strombolibri"
per ulteriori informazioni: www.strombolibri.it info@strombolibri.it contato facebook edizione strombolibri

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