domenica 8 novembre 2009

La chiesa di San Bartolomeo


Sono trascorsi diversi anni da quando la chiesa di San Bartolomeo, sita nella contrada Piscità sull’isola di Stromboli, è stata chiusa alla comunità e privata d’ogni funzione.
La chiusura risale a circa tre anni fa, quando una piccola scossa di terremoto causò dei leggeri danni alla struttura, quali la caduta di alcune porzioni d’intonaco e la formazione di qualche crepa. Danni che, a detta di alcune persone competenti, che hanno avuto la possibilità di constatarli, richiedono un intervento di consolidazione molto semplice e facilmente attuabile.
La stessa sorte infatti, in un terremoto precedente, era toccata all’altra chiesa di Stromboli, la chiesa di San Vincenzo nella piazza principale del paese; ma in quell’occasione gli interventi furono quasi immediati e la popolazione, nel breve volgere di qualche mese, riuscì nuovamente a recarsi alle funzioni , alla Messa e a poter usufruire del luogo di culto.
La chiesa di San Bartolomeo è stata invece chiusa e abbandonata, e adesso rischia seriamente di degradarsi inesorabilmente, non per mano della natura ma a causa dell’incuria e dell’indifferenza degli Uomini che dovrebbero occuparsene prima che sia troppo tardi e che l’isola di Stromboli, i suoi abitanti, i turisti e tutte le Isole Eolie intere, rischino di perdere uno dei beni artistici e storici più belli e ricchi di storia delle nostre isole.
La chiesa di San Bartolomeo fu costruita e arredata splendidamente dalla stessa gente dell’isola, che con grande maestria e molti sacrifici, riuscì ad edificare questo bellissimo tempio. Vi parteciparono, inviando denaro, anche tanti emigranti dall’Australia, Argentina, Stati Uniti, Canada e Nuova Zelanda. Anche se lontani fisicamente, erano vicini all’isola col cuore e non negarono il loro contributo, grande o piccolo che fosse, e con grande commozione quando ritornavano nella loro terra , si recavano orgogliosi a far visita al Santo Patrono delle sette isole.
Per quasi cento anni questo meraviglioso tempio è stato luogo di aggregazione, punto di riferimento per la gente che qui si riuniva sia per seguire le Sante Messe che per le processioni, per le sagre e le feste patronali, tutte realizzate con trasporto e grande partecipazione.
La chiesa era un vero punto di riferimento e per molti anni fu inoltre meta anche degli agricoltori che, spesso arrivando anche dalle isole vicine, portavano al frantoio della chiesa le olive per trasformarle in olio.
Coraggiosi parroci, veri e propri missionari, per anni si sono occupati della gente e del loro tempio…E adesso? Chi si sta occupando della nostra parrocchia? Chi si sta prodigando con i fatti e non con le tante chiacchiere, affinché questo tempio non venga perduto con la sua storia e i suoi ricordi?
Ci facciano sapere almeno perché la nostra chiesa è chiusa con dei documenti ufficiali!
Si dice che è a rischio crollo, ma dove sono le carte che attestano che quattro crepe lo possano causare?
Niente transenne, niente puntellamenti, nessun avviso affisso al cancello del sagrato, nessun nastro che la delimiti segnalando il pericolo, nessun avviso alle tante case che la circondano…Un vero mistero.
Intanto la statua di San Bartolomeo, posta nella nicchia esterna del campanile, che osserva dall’alto i passanti, è completamente ricoperta dal guado dei piccioni che ormai si stanno impadronendo della chiesa stessa. Un semplice intervento di riparazione potrebbe almeno sollevarci dalla pena e dall’umiliazione di vedere la statua del nostro patrono ridotta in questo stato.
Ormai rassegnati ci apprestiamo al peggio. Il vulcano con le sue tante esplosioni, talvolta molto violente, non ha mai avuto la meglio sulla nostra chiesa, essa invece rischia di sparire per mano e per colpa degli uomini il cui dovere è quello di occuparsene, uomini dei quali, data la loro indifferenza, faremo volentieri a meno.Per fortuna non riescono ancora a portarci via i ricordi di una Stromboli di cui abbiamo molta nostalgia e mai come ora ci viene da dire con certezza che “si stava meglio quando si stava peggio”.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bisogna fare qualcosa per sistemare questo monumento dell'isola; molto importante non solo per il valore religioso, ma anche per quello culturale; non dimentichiamoci che Stromboli E' PATRIMONIO DELL'UMANITA'
dunque sarebbe da veri ignoranti non favorire la restrutturazione del complesso cristiano cattolico...

P.S. è grazie a queste strutture che sappiamo chi siamo, da dove veniamo. Il passato non sempre va dimenticato.
By Il bagnino Renato!!!

Anonimo ha detto...

Finalmente qualcuno che scrive sulla "fine" della chiesa di San Bartolomeo! E' veramente uno scempio e una vergogna che ancora non si intervenga per ridare a questa struttura lo splendore che merita... Speriamo che chi di dovere si adoperi per ridare agli strombolani la possibilità di poter tornare ad usufruire della chiesa di San Bartolomeo!
Gianni.